Le nozze

tratta dalla parabola descritta in Matteo 22:1-14.

Un giorno ci sarà un matrimonio nel cielo. Tra Gesù e la Sua Chiesa. Ma chi è la sposa di Gesù?  La sposa è fatta da tutti coloro che amano Gesù. Sono i Suoi seguaci. Hanno ricevuto l’invito e hanno deciso di partecipare al matrimonio preparandosi accuratamente… E tu, vuoi far parte della sposa? 

SCENETTA (Avendo dei pupazzi a disposizione la scenetta può essere presentata anche come un teatrino)

Personaggi: Narratore, re, il maggiordomo Gaspare, il fattore, il signor Bertoloni uomo d’affari, una casalinga e tre persone vestiti di bianco.

Narratore: Ciao ragazzi, sono contento che siete qui, sapete oggi assisteremo ad una grande festa. Di quale festa si tratta? È una festa regale perché si svolge nel palazzo di un re. Si sposerà il figlio del re. Sarà una festa meravigliosa. Sicuramente ci saranno stati molti preparativi da fare. Andiamo a vedere!

Prima scena – Nel palazzo reale.

Re: “È tutto pronto per la festa?”

Maggiordomo: “Sì maestà è tutto pronto. Il palazzo è ben decorato con ghirlande e fiori.”

Re: “Bravo, e come va in cucina?”

Maggiordomo: “In cucina? Tutto bene. Sono stati preparati molti cibi prelibati. Il cuoco ha anche preparato una grande torta. Sarà squisitissima.”

Re: “Oh bene, bene! Sono così eccitato. Non vedo l’ora di vedere gli sposi! Scommetto che i miei amici sono già nella sala. Eh sì, una festa come questa non viene fatta spesso.”

Maggiordomo: “Certamente, Sire”

Re: “La porta del palazzo è stata aperta? Hanno già preso posto gli invitati?”

Maggiordomo: “Si, la porta è stata aperta ma ancora non è arrivato nessun invitato. Se sua maestà me lo permette, credo che la cerimonia inizierà con molto ritardo visto che la sala è completamente vuota.”

Re: “Come? Non c’è ancora nessuno? Ma tu hai consegnato gli inviti, vero?”

Maggiordomo: “Certo, maestà! Tutti hanno avuto l’invito alle nozze.”

Re: “…e allora cosa indugi ancora? Corri a vedere come mai non è arrivato nessuno.”

Maggiordomo: “Si, maestà. Sarò veloce come un fulmine

Re: “Va bene, a più tardi allora.”

(si chiude il sipario e si cambia scena.)

Seconda scena – Scenario: Paesaggio con case.

Maggiordomo: (si guarda intorno, poi fissa una casa) “Deve essere qui. Sì, è questo l’indirizzo. Il fattore abita qui.” (Suona più volte)

Fattore: “Arrivo, arrivo! Quanta fretta, sto arrivando.”

Maggiordomo: “Buongiorno. Sono il maggiordomo del Re. Il Re la sollecita ad andare al palazzo. Ma vedo che ancora non è pronto!”

Fattore: “Pronto per cosa?”

Maggiordomo: “Come, per cosa? Oggi si sposa il Principe e lei doveva partecipare al matrimonio!”

Fattore: “Ah, si è vero! Oh mamma mia come ho fatto a dimenticarmene? E come posso fare ora? Ho già preso un altro impegno!

Maggiordomo: ”Lo disdica, no?”

Fattore: “Disdire? No, non posso. Ecco … devo provare un trattore, ultimo modello, tra poco inizia il tempo del raccolto e ho bisogno urgentemente di questa macchina. No, mi dispiace ma non posso proprio venire al matrimonio. Il Re capirà e ci saranno un sacco di invitati, credo. Nessuno noterà la mia assenza. Mi rincresce ma non verrò. Ora mi lasci che devo andare.” (esce dalla scena)

Maggiordomo: “Non capisco, come si può rifiutare un invito del Re? Per me è matto. Mah, affari suoi.” (esce dalla scena)

Narratore: Gaspare non si scoraggia e continua ad andare dagli invitati a sollecitarli. Ma incredibilmente la maggior parte rifiuta di partecipare alla festa giustificandosi di aver già preso altri impegni.

Terza scena

Maggiordomo: “Adesso vado dal signor Bertoloni, è un uomo d’affari. Spero che lui non sia come gli altri e che sia già arrivato al palazzo.” (suona)

Bertoloni: “Chi è? Avanti, prego! Ah, è il maggiordomo del Re, mi dica…”

Maggiordomo: “Buon giorno. Il Re chiede come mai ancora non è andato alla festa del matrimonio del Principe. È tra i suoi invitati.”

Bertoloni: “Perché è oggi che si sposa? Ne è sicuro?

Maggiordomo: “Certamente! Senza nessun ombra di dubbio.”

Bertoloni: “Aspetti, do uno sguardo sulla mia agenda. Si, è vero, il matrimonio è oggi ma mi dispiace, non posso parteciparvi.”

Maggiordomo: “Perché? (quasi arrabbiato)

Bertoloni: “Dica al Re che devo essere a quella riunione di cui tanto gli ho parlato. Si tratta di concludere un affare delicatissimo. Ho sudato sette camice per arrivare a questo punto. Il Re lo sa. Mi capirà, ne sono certo.”

Maggiordomo: “Com’ è possibile che nessuno abbia piacere di partecipare alla festa più importante per il mio Re? Oserei dire che non lo amano, altrimenti avrebbero lasciato tutto per partecipare alla sua gioia.”

Narratore: (Sbuffando, il triste Gaspare va a sollecitare l’ultimo invitato)

Quarta scena

(Si sente il campanello suonare: Din don, din don)

Signora: “Oh, sicuramente è quello dei fiori! Come sono felice; oggi è il mio compleanno. Ho preparato una festa megagalattica…” (Din don, din don) “Sì, sì arrivo, arrivo, la, la, la, la, la.” (canticchia)

Maggiordomo: “Buon giorno.”

Signora: “Buon giorno, scusi mi pare di conoscerla. Ah, si è il maggiordomo del Re, che bello, anche il Re si è ricordato del mio compleanno e mi ha mandato i fiori vero? Dove sono i fiori?”

Maggiordomo: “Mi dispiace deluderla signora ma sono qui per un altro motivo. Non vi porto dei fiori, ma un messaggio da parte del Re.”

Signora: “Quale?”

Maggiordomo: “Ha dimenticato che oggi si sposa il figlio del Re e lei è invitata?

Signora: “Oggi? Oh cielo, me ne sono dimenticata. Presa dai preparativi della mia festa, non ho proprio considerato il suo invito. E ora come posso fare?”

Maggiordomo: “Presto, prenda la borsetta e venga. Sta benissimo con questo vestito. Il Re ne sarà felice.

Signora: “E la mia festa? I miei invitati? Il mio buffet? No, no non posso venire. Fra poco verranno gli invitati. Ho speso tanti di quei soldi! No, mi dispiace ci tenevo tanto ad essere a questo matrimonio, ma davvero non posso. Il Re capirà. Lui mi conosce e sa chi sono io. Non ho mai trasgredito una sua regola. Sono una cittadina modella. Il Re è così buono, comprensivo. Capirà, capirà!”

Maggiordomo: (rivolto al pubblico) “Mah! … non riesco a capire, nessuno vuole accettare l’invito del Re. Ed io adesso cosa dico al Re? Non riesco nemmeno a pensare quanto sarà dispiaciuto. (si chiude il sipario e si cambia scena.)

Quinta scena – Nel palazzo reale.

Re: “Mmmm … che buon odore che viene dalla cucina, la sala è già pronta. La servitù è al suo posto. Bene, mancano solo gli invitati. Ah, ecco che arriva Gaspare. Speriamo che porti buone notizie.”

Re: “Allora? Cosa mi racconti? dove sono gli invitati?”

Maggiordomo: “Maestà, devo darle una notizia assurda, nessun invitato ha accettato di venire.”

Re: “Ma ho capito bene? Non vengono? Si permettono di non venire al matrimonio del Principe?”

Maggiordomo: “Mi dispiace sire, ma nessuno degli invitati verrà.”

Re: “E sai il perché?”

Maggiordomo: “Ecco sire, è che ognuno ha trovato una scusa. Chi doveva provare il trattore, chi guadagnare dei soldi, chi festeggiare il suo compleanno e tante altre scuse che ora non ricordo.

Re: (arrabbiato) “Cosa? Trovano tutte queste cose più importanti del mio invito? Va bene. Non li voglio alla mia festa e non entreranno più nel mio palazzo. Gaspare, vai per le strade e chiama tutte le persone che vogliono venire. Poveri, malati, vecchi, giovani, tutti possono venire anzi, sai che ti dico? Costringili a venire!”

Maggiordomo: “Sono felice di farlo maestà! Ma … queste persone saranno sporche e non avranno abiti da cerimonia!”

Re: “Sì, sì, hai ragione. Fuori del palazzo fai preparare le docce e di’ a tutti che si lavino bene, che poi riceveranno un bel vestito per la festa. Sarà il mio regalo per loro.”

Maggiordomo: “Va bene maestà. Corro.” (si chiude il sipario)

Narratore: Gaspare incontra per le strade tante persone bisognose e le invita tutte. Dopo averli fatti lavare, dà a tutti un bellissimo abito bianco da indossare e li introduce nella sala del palazzo reale. (si riapre il sipario con le persone vestiti di bianco)

Sesta scena

Primo persona: “Mi sembra un sogno, trovarmi nel palazzo del Re! Io che fino a poco tempo fa chiedevo l’elemosina e venivo scartato da tutti! Ora siedo al banchetto del matrimonio del Principe. È assolutamente fantastico.”

Seconda persona: “Oh, com’è bello qui! Una povera donna come me, sola, essere invitata dal Re? Non mi sembra vero!”

Terza persona: “Io …, mi trovo alla festa del Re? Io non merito di essere qui. Ho fatto il ladro e adesso mi trovo qui? Sono alla presenza del Re. Oh, quanto è buono il Re! Viva il Re”

Tutti: (si uniscono e tutti e tre esclamano insieme) “Viva il Re, viva il Re, viva il Re!” (si chiude il sipario)

(davanti al pubblico)  Narratore: E così furono tutti felici. Il Principe, il Re e tutti gli invitati. Fu proprio una bellissima festa.

Sapete bambini, anche tutti noi abbiamo ricevuto un invito a partecipare ad una festa di matrimonio. Di chi? Del Re dei Re, il nostro Dio che è in cielo. Un giorno ci sarà una bellissima festa in cielo e tu, vorrai partecipare? Una sola cosa è richiesta: che il tuo cuore sia stato lavato da tutti i tuoi peccati. Riceverai un nuovo vestito e resterai per sempre con Dio.Nessuno potrà entrare con il vestito sporco di peccato. Per questo il Re dei Re ha mandato il Suo Figlio sulla terra a morire sulla croce. Per darci il suo vestito senza nessunissima macchia. Se tu accetti Gesù nel tuo cuore e chiedi a Lui perdono, Egli ti darà il Suo vestito e così potrai partecipare alla festa.

Guarda ora nel tuo cuore. Ci sono delle macchie o peccati? Vuoi rimanere sporco o vuoi accettare l’invito del tuo Creatore? Gesù ti dice: “Confessa i tuoi peccati, ed io ti perdonerò e ti laverò con il mio sangue.” Vieni, allora, vieni, Gesù ti aspetta!